Le api gialloblu volano via da Casamassima. La formazione guidata da Roberto D’Ermilio, infatti – come annunciato dal presidente Franco Palmisano – il prossimo anno non giocherà più allo Stadium cittadino. E questo a causa delle condizioni dell’impianto sportivo, non adeguato per ospitare le gare di calcio. “In merito al campo di Casamassima – si legge in una comunicazione inviata l’11 giugno scorso dalla Lega nazionale dilettanti della Figc (comitato regionale Puglia) all’ufficio tecnico del nostro Comune e all’Asd Casamassima – si evidenziano diverse difformità per la regolarità e sicurezza dell’attività sportiva. Se entro venti giorni dal ricevimento della presente, non riceveremo alcuna comunicazione di avvenuto intervento sulle anomalie riscontrate, saremo costretti a sospendere tutte le attività sul campo, senza alcun’altra comunicazione”.
All’aut aut lanciato oltre dieci giorni fa dalla Lega si è poi aggiunta la reazione del presidente della squadra casamassimese, Franco Palmisano. “Non ci sono più i presupposti – ha fatto sapere Palmisano – per continuare a giocare nel nostro paese, ma soprattutto per poter crescere calcisticamente. È inammissibile disputare un’altra intera stagione sul campo dello Stadium”. “L’impianto cittadino, infatti, oltre a essere in terra battuta che si alza in maniera fastidiosa non appena gli atleti vi corrono sopra, creando disagi a giocatori, spettatori ma anche residenti nella zona – ha sottolineato l’Asd Casamassima in un comunicato ufficiale – non dispone di ingressi separati per le due tifoserie. Senza contare i disagi e i rischi di infortuni, che sicuramente sono più elevati su una superficie del genere. Sul fronte istituzionale abbiamo trovato tanta buona volontà ma nessuna certezza circa una possibile soluzione dei problemi”.
Da qui, dunque, la decisione di Palmisano di ‘volare’ lontano da Casamassima. “Adesso stiamo ripartendo con un nuovo progetto e una nuova società – ha precisato il presidente – capaci di inglobare l’interesse di un pubblico più vasto: quello del sud-est barese. Saremo una squadra giovane e ambiziosa, votata al calcio spettacolo e indirizzata verso l’obiettivo di divertire la gente la domenica pomeriggio. La nostra sede sociale rimarrà sempre qui a Casamassima. Se poi entro agosto del prossimo anno – ha aggiunto ancora Palmisano – fosse davvero realizzato il nuovo stadio, sarò ben lieto di poterlo utilizzare, facendovi giocare la mia squadra”.
La formazione gialloblu, dunque, si dirige per il momento verso altri lidi per poter giocare le sue partite il prossimo anno, ponendo suo malgrado l’accento su una situazione, quella dell’idoneità degli stadi, che si sta ripetendo spesso in Italia negli ultimi anni e in tutte le categorie. Un esempio per tutti, emblematico, è quello del Cagliari del presidente Massimo Cellino, costretto a disputare i suoi incontri di serie A non al Sant’Elia, ma al Nereo Rocco di Trieste. E Casamassima, con le dovute proporzioni, non è da meno. Il sindaco Mimmo Birardi intanto, che già tempo fa aveva annunciato l’intenzione di realizzare eventualmente il nuovo stadio qui in paese, ha fatto delle precisazioni a riguardo. “La volontà di costruire il nuovo impianto sportivo – ha detto il primo cittadino – c’è ed è ancora viva. Tuttavia i limiti imposti dal patto di stabilità non ci permettono grande libertà di movimento. E in questo momento investire la somma che servirebbe a edificare la nuova struttura è praticamente impossibile. L’unica eventualità potrebbe essere quella di bandire la gara per l’edificazione del nuovo campo sportivo, che potrebbe sorgere su via Bari, facendo in modo che la ditta vincitrice poi lo costruisca per conto del Comune, ricevendo in cambio un contributo annuale per i successivi 20 anni. Il credito sportivo, con il quale abbiamo già avuto contatti, potrebbe investire nell’opera, dal canto suo, circa un milione e mezzo di euro. Questa è un’idea che stiamo valutando attentamente, ora vedremo quali sono le possibilità che questa stessa idea possa concretizzarsi”.
Commenti
Secondo me si poteva mettere a norma con una somma accessibile.
Il minimo che si debba chiedere a costui è restituirli al comune o documentare fino all'ultimo centesimo come sono stati spesi. Sindaco alza la voce
Dimenticavo forse sono serviti a sistemare tv lcd sugli spalti tralasciando il terreno di gioco.
Forse sarebbe stato antieconomico per la gestione??? visto che nelle previsioni della società vi era la creazione di uno spazio (privato) su struttura pubblica per poter organizzare i propri eventi pubblicitari???
Comunque 11 calciatori (nemmeno di Casamassima) possono andare a giocare dove vogliono, per quel che mi riguarda credo c'è un contratto di gestione dell'impianto da rispettare e spero che l'amministrazione si impegni a vigilare su questo.
(ben ti sta volta bandiera)